Oroscopo che non è oroscopo. Le previsioni basate sul segno di nascita sono chiamate impropriamente "oroscopo". Del tutto impropriamente definite oroscopo, perché "oroscopo" è un composto di "hora" e "skeptomai" (io osservo), cioè significa prendere in attenta considerazione l’ora di nascita: che ironia, prendere in attenta considerazione l'ora esatta di nascita è proprio quello che gli "oroscopi" dei mass media non possono fare!!! L'unico oroscopo "personalizzato" è quello svolto da un'astrologa, in base a data, ora e luogo di nascita. È scientificamente dimostrato (da anni, non da ieri) che l'oroscopo basato solo sul segno di nascita non ha nessun valore. Negli Stati Uniti, le persone più colte hanno ormai abbandonato la consultazione degli oroscopi basati sul segno di nascita. Da noi non ancora...
L'astrologia di massa parla di decadi (gruppi di 10 gradi) e non si preoccupa dei gradi, che sono invece fondamentali. Una decade raggruppa le persone nate nell'arco di 10 giorni, ma un grado raggruppa le persone nate più o meno in un unico giorno.
Anno nuovo
l primo gennaio non corrisponde a nessun fattore celeste, ma è spostato di alcuni giorni dopo il solstizio invernale, data pregnante a livello astronomico e simbolico.
Il calendario astrologico inizia il 21 marzo, equinozio di primavera, quando giorno e notte hanno una durata uguale (equi) e il sole entra in ariete, primo segno astrologico. Abbiamo la simbologia della primavera, come nascita, rinnovamento, giovinezza, potenzialità, inizio, intraprendenza. Una simbologia adeguata per il concetto di rinnovamento ciclico implicito nell’idea di anno nuovo.
Ma come mai invece l’anno nuovo si celebra il primo gennaio?
In realtà, oltre al 21 marzo, abbiamo una data che è sempre stata in concorrenza, in competizione, come simbologia di inizio e di rinnovamento, ed è il solstizio invernale, in dicembre. In prossimità del solstizio invernale è festeggiato il Natale (nascita), quindi di nuovo un concetto di inizio, rinnovamento. Il primo gennaio invece è una data pratica, comoda, giusto spostata di alcuni giorni rispetto alla vera data simbolica, quella del solstizio d’inverno (Natale).
Il solstizio invernale è sempre stato molto celebrato e tenuto in gran conto, anche prima del cristianesimo e corrisponde al momento in cui le giornate smettono di accorciarsi (non avevano fatto altro che accorciarsi da fine settembre) e iniziano finalmente ad allungarsi, all’inizio impercettibilmente (al passo del gallo), poi in modo più evidente: al passo di una strega, la befana, da qui i fuochi e i falò dell’epifania che celebrano la vittoria della luce contro le tenebre e la fine del periodo di prova simbolico costituito dai famosi 12 giorni (da Natale all’Epifania). Secondo la tradizione, quei 12 giorni raffigurano simbolicamente quello che accadrà nei 12 mesi a venire, quindi se arriviamo indenni all’epifania, secondo questa credenza folcloristica, possiamo festeggiare.
Anche prima del cristianesimo, la data che oggi celebriamo come Natale, era celebrata come festa del dio Mithra, festa del Sol Invictus (il sole invincibile).
Il primo gennaio è diventata una data che segna un moderno rito di rinnovamento nella nostra società. Gli uomini hanno sempre sentito il bisogno di rinnovare ciclicamente la loro vita, con dei riti di passaggio e di rinnovamento cosmico. Presso molte tribù esistono riti annuali che ripercorrono la cosmogonia (nascita del cosmo), ma di solito coincidono con qualche segno celeste, come la Luna nuova. Anche nel calendario cristiano, la Pasqua, festa di resurrezione, rientra in tale linea di rinascita, non a caso il simbolo è l’uovo pasquale (uovo come potenzialità, nuova nascita) e la festa si verifica nella prima domenica successiva alla Luna nuova di primavera.
Il bisogno di una rigenerazione periodica del Cosmo è diffuso ovunque, nell’antichità e anche presso lontane tribù. Lascio la parola a Mircea Eliade: “La rigenerazione cosmica per eccellenza, il paradigma di ogni rinnovamento, è la festa dell’Anno Nuovo. L’annata rappresenta il ciclo perfetto, l’immagine-tipo di un’unità spazio-temporale senza incrinature” (M. Eliade, Mefistofele e l’androgine, Ed. Mediterranee). Leggi anche il mio PDF gratuito su Eliade (lo scarichi in fondo alla pagina consulti).
Se nella nostra società all’inizio di gennaio impazzano le previsioni per l’anno nuovo, pensate che già nell’antica Babilonia (dov’è nata l’astrologia), la cerimonia dell’anno nuovo, oltre a feste e combattimenti rituali (e ad un periodo di grande libertà sessuale), includeva l’estrazione delle sorti per i 12 mesi a venire.
Ma torniamo ai nostri giorni. Non è certo possibile supporre che il primo gennaio i 7 miliardi di abitanti che popolano il nostro pianeta entrino tutti in un nuovo ciclo, una nuova fase della loro vita: per la maggior parte delle persone, non inizia niente di nuovo il primo gennaio. Infatti l’anno nuovo, a livello individuale, inizia con la data del compleanno. L’astrologa prepara un nuovo oroscopo, come se si nascesse di nuovo il giorno del compleanno: si tratta della "rivoluzione solare".
l primo gennaio non corrisponde a nessun fattore celeste, ma è spostato di alcuni giorni dopo il solstizio invernale, data pregnante a livello astronomico e simbolico.
Il calendario astrologico inizia il 21 marzo, equinozio di primavera, quando giorno e notte hanno una durata uguale (equi) e il sole entra in ariete, primo segno astrologico. Abbiamo la simbologia della primavera, come nascita, rinnovamento, giovinezza, potenzialità, inizio, intraprendenza. Una simbologia adeguata per il concetto di rinnovamento ciclico implicito nell’idea di anno nuovo.
Ma come mai invece l’anno nuovo si celebra il primo gennaio?
In realtà, oltre al 21 marzo, abbiamo una data che è sempre stata in concorrenza, in competizione, come simbologia di inizio e di rinnovamento, ed è il solstizio invernale, in dicembre. In prossimità del solstizio invernale è festeggiato il Natale (nascita), quindi di nuovo un concetto di inizio, rinnovamento. Il primo gennaio invece è una data pratica, comoda, giusto spostata di alcuni giorni rispetto alla vera data simbolica, quella del solstizio d’inverno (Natale).
Il solstizio invernale è sempre stato molto celebrato e tenuto in gran conto, anche prima del cristianesimo e corrisponde al momento in cui le giornate smettono di accorciarsi (non avevano fatto altro che accorciarsi da fine settembre) e iniziano finalmente ad allungarsi, all’inizio impercettibilmente (al passo del gallo), poi in modo più evidente: al passo di una strega, la befana, da qui i fuochi e i falò dell’epifania che celebrano la vittoria della luce contro le tenebre e la fine del periodo di prova simbolico costituito dai famosi 12 giorni (da Natale all’Epifania). Secondo la tradizione, quei 12 giorni raffigurano simbolicamente quello che accadrà nei 12 mesi a venire, quindi se arriviamo indenni all’epifania, secondo questa credenza folcloristica, possiamo festeggiare.
Anche prima del cristianesimo, la data che oggi celebriamo come Natale, era celebrata come festa del dio Mithra, festa del Sol Invictus (il sole invincibile).
Il primo gennaio è diventata una data che segna un moderno rito di rinnovamento nella nostra società. Gli uomini hanno sempre sentito il bisogno di rinnovare ciclicamente la loro vita, con dei riti di passaggio e di rinnovamento cosmico. Presso molte tribù esistono riti annuali che ripercorrono la cosmogonia (nascita del cosmo), ma di solito coincidono con qualche segno celeste, come la Luna nuova. Anche nel calendario cristiano, la Pasqua, festa di resurrezione, rientra in tale linea di rinascita, non a caso il simbolo è l’uovo pasquale (uovo come potenzialità, nuova nascita) e la festa si verifica nella prima domenica successiva alla Luna nuova di primavera.
Il bisogno di una rigenerazione periodica del Cosmo è diffuso ovunque, nell’antichità e anche presso lontane tribù. Lascio la parola a Mircea Eliade: “La rigenerazione cosmica per eccellenza, il paradigma di ogni rinnovamento, è la festa dell’Anno Nuovo. L’annata rappresenta il ciclo perfetto, l’immagine-tipo di un’unità spazio-temporale senza incrinature” (M. Eliade, Mefistofele e l’androgine, Ed. Mediterranee). Leggi anche il mio PDF gratuito su Eliade (lo scarichi in fondo alla pagina consulti).
Se nella nostra società all’inizio di gennaio impazzano le previsioni per l’anno nuovo, pensate che già nell’antica Babilonia (dov’è nata l’astrologia), la cerimonia dell’anno nuovo, oltre a feste e combattimenti rituali (e ad un periodo di grande libertà sessuale), includeva l’estrazione delle sorti per i 12 mesi a venire.
Ma torniamo ai nostri giorni. Non è certo possibile supporre che il primo gennaio i 7 miliardi di abitanti che popolano il nostro pianeta entrino tutti in un nuovo ciclo, una nuova fase della loro vita: per la maggior parte delle persone, non inizia niente di nuovo il primo gennaio. Infatti l’anno nuovo, a livello individuale, inizia con la data del compleanno. L’astrologa prepara un nuovo oroscopo, come se si nascesse di nuovo il giorno del compleanno: si tratta della "rivoluzione solare".
Gemelli, vergine, sagittario e pesci sono segni doppi, in relazione tra loro. Formano la figura di un quadrato, se li uniamo tra loro. Per questo, se un pianeta transita in pesci significa che svolge quadrato a gemelli e sagittario e opposizione alla vergine.