Luigia Bressan è stata una delle prime astrologhe in Italia ad occuparsi di asteroidi. Ha pubblicato il suo primo articolo sugli asteroidi nel 1980. Oltre agli asteroidi Cerere, Pallade, Giunone e Vesta, si è occupata a fondo degli asteroidi Igea, Astrea, Psiche, Estia, Iris, Bacco, Diana e svolge ricerche su molti altri.
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Giunone, la dea delle donne
Le antiche dee non sono scomparse: vivono dentro le donne di oggi. Cerere, Atena, Vesta, Giunone, Psiche, Iris, Artemide... mille volti di un femminile frammentato e disperso, risorse e occasioni per capire il proprio percorso interiore e relazionale, le proprie emozioni e l'interazione con il maschile.
A parte Luna e Venere, tutti i pianeti esprimono energie maschili: Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone e Chirone... Manca un grande pianeta femminile che non è riuscito a crearsi, tra Marte e Giove. Lo spazio che poteva essere occupato da questo pianeta è riempito da una miriade di pianeti minori, tra cui i primi scoperti: Cerere, Pallade, Giunone, Vesta, Astrea. E poi, Iris, Igea, Psiche... Sono espressione di potenzialità latenti che hanno iniziato ad emergere solo a partire dall'Ottocento (epoca della scoperta), quando il ruolo della donna nella società ha iniziato lentamente a cambiare.
Scoperto il primo settembre 1804, il terzo asteroide porta il nome della moglie di Giove, re degli dei e garante dell’ordine e delle leggi dell’universo.
Matrimonio, legalità, contratti, ruolo sociale, fedeltà coniugale, dignità, rispettabilità sono le caratteristiche principali, ma l’asteroide possiede anche una componente di orgoglio, di autorità, un elemento di dominio: Giunone era la sposa del sommo dio e a lei era sacro il superbo pavone. La sua collera era temuta come quella di Giove; era la dea più rispettata; seconda solo a Giove. Il suo ruolo di moglie dell’infedele re degli dei, sempre intenta a perseguitare le innumerevoli rivali e i figli illegittimi del consorte, le conferisce delle connotazioni di gelosia ed irritabilità. I conflitti tra Giunone e Giove riflettono l’oscurarsi del primato matriarcale: l’antica dea ha perso il suo pieno potere e deve sottostare, insofferente, al predominio maschile di Giove, cercando, comunque, di difendere la propria dignità.
Nella mitologia, Giunone aveva due caratteristiche principali: era la moglie legittima di Giove ed era la protettrice dell’istituzione del matrimonio. La sua autorità sul matrimonio faceva parte dell’interesse più generale rivolto alla vita delle donne.
Le antiche dee non sono scomparse: vivono dentro le donne di oggi. Cerere, Atena, Vesta, Giunone, Psiche, Iris, Artemide... mille volti di un femminile frammentato e disperso, risorse e occasioni per capire il proprio percorso interiore e relazionale, le proprie emozioni e l'interazione con il maschile.
A parte Luna e Venere, tutti i pianeti esprimono energie maschili: Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone e Chirone... Manca un grande pianeta femminile che non è riuscito a crearsi, tra Marte e Giove. Lo spazio che poteva essere occupato da questo pianeta è riempito da una miriade di pianeti minori, tra cui i primi scoperti: Cerere, Pallade, Giunone, Vesta, Astrea. E poi, Iris, Igea, Psiche... Sono espressione di potenzialità latenti che hanno iniziato ad emergere solo a partire dall'Ottocento (epoca della scoperta), quando il ruolo della donna nella società ha iniziato lentamente a cambiare.
Scoperto il primo settembre 1804, il terzo asteroide porta il nome della moglie di Giove, re degli dei e garante dell’ordine e delle leggi dell’universo.
Matrimonio, legalità, contratti, ruolo sociale, fedeltà coniugale, dignità, rispettabilità sono le caratteristiche principali, ma l’asteroide possiede anche una componente di orgoglio, di autorità, un elemento di dominio: Giunone era la sposa del sommo dio e a lei era sacro il superbo pavone. La sua collera era temuta come quella di Giove; era la dea più rispettata; seconda solo a Giove. Il suo ruolo di moglie dell’infedele re degli dei, sempre intenta a perseguitare le innumerevoli rivali e i figli illegittimi del consorte, le conferisce delle connotazioni di gelosia ed irritabilità. I conflitti tra Giunone e Giove riflettono l’oscurarsi del primato matriarcale: l’antica dea ha perso il suo pieno potere e deve sottostare, insofferente, al predominio maschile di Giove, cercando, comunque, di difendere la propria dignità.
Nella mitologia, Giunone aveva due caratteristiche principali: era la moglie legittima di Giove ed era la protettrice dell’istituzione del matrimonio. La sua autorità sul matrimonio faceva parte dell’interesse più generale rivolto alla vita delle donne.
Giunone protegge la donna ad ogni età e in tutte le condizioni della sua esistenza. Lo "Hieros gamos" (le nozze sacre) sono la festa di Hera. Le giovani spose, all’indomani della cerimonia del loro matrimonio, vanno a depositare il loro velo nuziale nel tempio di Hera. A Roma, abbiamo Juno Fluonia, Pronuba e Lucina che presiedono alla mestruazione, al matrimonio e al parto. Juno Lucina condivide con la dea Diana l’attribuzione lunare (la luce della Luna) e presiede, come tante divinità femminili, al parto e alla nascita.
Giunone Hera fa parte della schiera delle dee lunari, legate al ciclo della vegetazione e dell’alternarsi delle stagioni, era venerata e raffigurata spesso in forma triplice, secondo le tre età della donna: la fanciulla vergine, la donna (sposa e madre), l’anziana vedova e saggia, che corrispondono alle tre stagioni della primavera, dell’estate e dell’autunno e alle tre fasi della Luna visibile: luna crescente, luna piena, luna calante.
Dea fertile, ha tra gli attributi il frutto del melograno, considerato emblema di fertilità a motivo dei suoi numerosi semi, tuttavia questo frutto appartiene anche a Proserpina (Persefone per i greci).
Giunone Hera fa parte della schiera delle dee lunari, legate al ciclo della vegetazione e dell’alternarsi delle stagioni, era venerata e raffigurata spesso in forma triplice, secondo le tre età della donna: la fanciulla vergine, la donna (sposa e madre), l’anziana vedova e saggia, che corrispondono alle tre stagioni della primavera, dell’estate e dell’autunno e alle tre fasi della Luna visibile: luna crescente, luna piena, luna calante.
Dea fertile, ha tra gli attributi il frutto del melograno, considerato emblema di fertilità a motivo dei suoi numerosi semi, tuttavia questo frutto appartiene anche a Proserpina (Persefone per i greci).
Giunone in astrologia
Nella carta del cielo di una donna, Giunone segnala il potere femminile, indica se la donna riesce ad emergere e valorizzarsi in una società che, fino a pochi anni fa, era dominata dall’uomo.
La dea era spesso raffigurata in trono, con lo scettro; portava sempre una corona e rivelava contegno e maestosità. Il nome greco della dea, Hera, significa signora e sottolinea la dimensione regale e maestosa della compagna del sommo dio, quel ruolo che, a Roma, era espresso con l’epiteto di "Iuno Regina". Giunone è forte nei temi di donne che raggiungono posizioni di prestigio o comunque si realizzano, pur senza rinunciare alla femminilità e al matrimonio.
Per la donna, Giunone segnala le sue scelte femminili, indica l’andamento del rapporto di coppia (eventuali separazioni ecc.) e le circostanze fondamentali riferite al coniuge. L’integrazione o meno nella società e l’accettazione o meno dei valori condivisi, il ruolo che la donna vede per se stessa sono altri punti da considerare.
In tema maschile, Giunone raffigura la moglie o la compagna e le vicissitudini dell’unione coniugale, ma, se rilevante, segnala anche l’atteggiamento dell’uomo nella società e nei rapporti con le regole, le istituzioni e con i ruoli femminili, possiamo valutare il suo maggiore o minore rispetto della donna.
La dea era spesso raffigurata in trono, con lo scettro; portava sempre una corona e rivelava contegno e maestosità. Il nome greco della dea, Hera, significa signora e sottolinea la dimensione regale e maestosa della compagna del sommo dio, quel ruolo che, a Roma, era espresso con l’epiteto di "Iuno Regina". Giunone è forte nei temi di donne che raggiungono posizioni di prestigio o comunque si realizzano, pur senza rinunciare alla femminilità e al matrimonio.
Per la donna, Giunone segnala le sue scelte femminili, indica l’andamento del rapporto di coppia (eventuali separazioni ecc.) e le circostanze fondamentali riferite al coniuge. L’integrazione o meno nella società e l’accettazione o meno dei valori condivisi, il ruolo che la donna vede per se stessa sono altri punti da considerare.
In tema maschile, Giunone raffigura la moglie o la compagna e le vicissitudini dell’unione coniugale, ma, se rilevante, segnala anche l’atteggiamento dell’uomo nella società e nei rapporti con le regole, le istituzioni e con i ruoli femminili, possiamo valutare il suo maggiore o minore rispetto della donna.
Luigia Bressan tiene conto anche di Giunone nella rivoluzione solare e valuta eventuali transiti di rilievo ricevuti da Giunone nell'arco dell'anno personale.