Luigia Bressan Sinastria
La sinastria è il confronto tra la carta del cielo di due persone, ma la sinastria non è tutto! Magari la sinastria sembra buona eppure le due persone non stanno insieme, perché a volte ci sono dei transiti così forti e determinanti da bloccare anche i migliori elementi di una sinastria. La sinastria gratis proposta in internet non ha nessun valore, ma proprio nessuno, tanto vale sfogliare una margherita: mi ama, non mi ama...
Sinastria di coppiaIl confronto fra due oroscopi è chiamato sinastria, dal greco "sin" (insieme) e "astro".
Con che segno vai d'accordo? Con tutti e con nessuno. La considerazione del solo segno di nascita non porta a nulla. Lo psicologo Bernard Silverman (Università del Michigan) confrontò il segno di 478 coppie che stavano divorziando, per valutare se erano abbinate male quanto a segno zodiacale, ma non trovò la minima correlazione. In effetti, nella sinastria il segno di nascita conta poco: si esamina Venere (pianeta dell'amore), Luna, ecc. Personalmente non svolgo più la sinastria di coppia dettagliata, perché mi porta via molto tempo, il consulto di sinastria di coppia è per me una scocciatura, non è certo tra i miei preferiti e non ci credo molto. Ho pensato di lasciar perdere questo tipo di consulto per concentrare le mie energie sui transiti, rivoluzione solare ecc. che a me piacciono di più. Tra l'altro, avendo molte richieste di consulti, devo fare una scelta. Per il mio compleanno dei 60 anni, decisi di "regalarmi" il fatto di svolgere, d'ora in poi, i consulti che preferisco. Tuttavia mi dispiaceva eliminare questa pagina dal sito, magari rivolgetevi a qualche astrologa specializzata nella sinastria, non so chi consigliarvi, tentate in giro. Comunque per esaminare le possibilità di ritorno di una persona, di recupero di un rapporto in crisi, la situazione di coppia può essere vista all'interno della rivoluzione solare, da compleanno a compleanno, tenendo conto anche dei dati dell'altra persona, cioè posso svolgere il consulto annuale rivoluzione solare, come descritto nella pagina Consulti.
Prendi carta e penna, disegna 2 cerchi. Trovi il risultato scorrendo questa pagina.
Sinastria: la compatibilitàSecondo l'astrologia banalizzata dei mass media, i segni di fuoco (ariete, leone, sagittario) vanno d'accordo tra loro, così per i segni d'acqua tra loro, di terra tra loro e di aria tra loro, mentre ad esempio la sinastria fra toro e acquario (terra e aria) non funzionerebbe.
Chiedere, ad esempio, se il leone vada o no d'accordo con la bilancia o con quale segno possa andare meglio non ha assolutamente nessun senso e nessuna validità. Questo è troppo banale e semplicistico e si sono trovati rapporti disastrosi tra segni dello stesso elemento e, al contrario, rapporti soddisfacenti tra segni che, in teoria, non dovrebbero andare d'accordo, quindi il segno di nascita non è sufficiente, nemmeno lontanamente, a stabilire una compatibilità di coppia. La sinastria non può certo tenere conto solo del segno di nascita (cioè della posizione del Sole), ma di tutto un insieme di fattori che vanno confrontati con cautela e ponderazione. In realtà in ogni sinastria ci sono dei punti di forza e dei punti di attrito. Imparare a gestire la conflittualità e a migliorare i punti d'intesa non è facile, ma è il vero senso di una sinastria. Se stai vivendo la magia di nuova storia d'amore, non cercare di sapere se sarà la persona definitiva della tua vita: vivi il presente, segui il consiglio di Orazio, il poeta del "carpe diem", non appannare la magia del presente. Tu non domandare - è male saperlo - quale sia l'ultimo giorno che a me e a te hanno dato gli dei, o Leuconoe, e non tentare gli oroscopi. Meglio accettare qualunque cosa verrà! Sia che questo inverno - che ora stanca il mare Tirreno sulle opposte scogliere - sia l'ultimo che Giove ti ha concesso, sia che te ne abbia concessi ancora molti. Sii saggia, versa il vino e taglia le eccessive speranze: breve è la vita. Mentre parliamo, già fugge il tempo invidioso: cogli il presente, fidando il meno possibile nel domani (Orazio, Odi). Ma se ad un certo punto avete decisioni importanti da prendere e dei dubbi, se l'unione è in crisi, la sinastria può forse essere utile (anche se va presa come un gioco, non bisogna dare troppo credito alla sinastria). Ora descrivo alcune mie considerazioni sulla sinastria, rivolte a chi ha già conoscenze di astrologia. Se non ne hai, puoi saltare questa parte e andare più sotto, nella sezione dove spiego il "test" dei due cerchi. A proposito, hai disegnato i due cerchi? Sei ancora in tempo, semplicemente disegna due cerchi. La sinastria ha diversi modi di comparazione, ma quello che conta è trovare i punti importanti, il fulcro di quella data sinastria, non possiamo limitarci ad accatastare le varie comparazioni. Elencare tutti gli aspetti non basta, bisogna dare delle priorità, che variano da caso a caso. In certe sinastrie un trigono del Sole di lui con la Luna di lei può essere del tutto insignificante, rispetto ad una congiunzione dell'ascendente di uno con un pianeta dell'altro. Le informazioni ricavate vanno integrate in un’interpretazione unitaria, coerente. Comunque questo resta un confronto statico, mentre la sinastria dinamica prende in considerazione i transiti di sinastria e le rivoluzioni solari in sinastria. Il confronto dinamico risulta particolarmente interessante per valutare il rapporto nel suo sviluppo, nel tempo attuale. Sulla sinastria, ci sono a volte dei libri teorici che, attraverso una valanga di parole, non fanno altro che riproporre e perpetuare i discorsi semplicistici secondo cui, ad esempio, il Sole di uno trigono alla Luna dell’altra "è un’eccellente combinazione comparativa per le relazioni amorose, specialmente se il Sole dell’uomo è in trigono alla Luna della donna", come scrive Hand (e tanti altri sulla sua scia). E allora come mai, in una coppia di coniugi, dove si presentava questa bella combinazione, è successo che lui ha ucciso lei? Un qualsiasi aspetto di sinastria, estrapolato dal suo contesto, non significa niente, non si può valutare una valanga di aspetti accatastati gli uni agli altri; bisogna centrare il nucleo fondamentale di una sinastria e farsi un quadro complessivo della relazione. Alcuni libri sono costruiti a tavolino, con deduzioni teoriche. Certo il Sole è l’uomo, la Luna è la donna, cosa si può pensare di meglio di un trigono fra il Sole dell’uomo e la Luna della donna? E via a scrivere fiumi di parole su questa bella sinastria, senza nemmeno sognarsi di verificare le supposizioni nella realtà, attraverso l’esame di coppie che presentino la combinazione. C'è un libro di Robert Hand dove l'autore tratta il Sole di lui congiunto, opposto, quadrato, sestile o trigono con il Sole di lei, Sole di lui congiunto, opposto, quadrato, sestile o trigono con Luna di lei e così via, toccando tutte le possibili combinazioni, senza arretrare nemmeno davanti all’opposizione di Saturno di uno a Plutone dell’altro o al sestile di Nettuno con Plutone o all’opposizione di Urano con Giove, sebbene siano aspetti tra pianeti generazionali. Acquistai il suo libro vari decenni addietro, quando ero alle prime armi con l'astrologia, ordinandolo dall'America, perché non esisteva ancora una traduzione italiana, ma quando mi arrivò e vidi che trattava aspetti come il sestile di Nettuno di lui con Plutone di lei e cose del genere ero furibonda! In realtà, la sinastria non funziona accatastando un pezzetto ad un altro pezzetto, ma ha una struttura globale, con un centro (punti chiave, diversi da un oroscopo all'altro) e una periferia di significati. Bisogna esaminare molte sinastrie, per fare l'occhio e capire quali sono i punti importanti da valutare... e anche dopo aver lavorato con impegno, si può sempre sbagliare, perchè la vita è così varia e complessa! La maggior parte dei dilettanti sono però ancorati alle procedure dell'astrologia dei "cadaveri", dove si valuta un braccio, un dito, un rene, un orecchio, senza vedere la persona nel suo insieme. Si valuta Sole sestile Luna, Venere di uno nella casa quinta dell'altro, senza però riuscire a cogliere il significato dell'insieme, si tratta di mozziconi di frasi sconnesse e contraddittorie, prive di fili conduttori. L'argomento sinastria è quello dove più facilmente si possono dire delle assurdità e dove il rischio di errore è maggiore. Il "calcolo" della sinastria è una deformazione di quella che è la reale sinastria, dove contano più i simboli, le analogie, che la valutazione ragionieristica degli aspetti. La sinastria non si "calcola", ma si interpreta. |
Fili invisibili(PDF scaricabile)
Nelle nostra vita di coppia, riappare o per contrasto o per somiglianza, qualcosa del rapporto con la madre (per l'uomo) o con il padre (per la donna). Possiamo scegliere la persona amata in base alla somiglianza, per alcuni versi, con il genitore, oppure per contrasto, quando vogliamo sfuggire ad un genitore che abbiamo sentito come soffocante, ma anche quando scegliamo una persona apparentemente molto diversa, un filo conduttore c’è sempre. G. T. (non sono le sue vere iniziali) sposa una donna che, all’apparenza, è l’esatto opposto di sua madre, perché la madre di G. è una donna molto disordinata, poco propensa a seguire la casa. Invece la moglie di G. tiene molto pulito e in ordine, ma pochi mesi dopo il matrimonio, emerge in realtà un’importante somiglianza: dopo la mitezza iniziale, questa donna si rivela molto autoritaria con G., portata a dominarlo, proprio come faceva la madre. In ogni caso, anche quando la scelta è per certi aspetti all’opposto, rimane comunque la stessa direttrice, nel caso di G. potremmo parlare della polarità ordine disordine, per altre coppie ovviamente si tratterà di altre dimensioni. Anche se l’ordine e il disordine sono direzioni opposte, rientrano però nella stessa linea, sono i punti estremi della stessa dimensione. Secondo Freud, la scelta del coniuge è determinata da quattro principali direzioni. La prima è condizionata da quello che si potrebbe definire l’inconscio legame incestuoso, quindi il soggetto sceglie il coniuge in base alle caratteristiche della madre (o del padre). La seconda è una scelta narcisistica, cioè scegliamo il coniuge che ci assomiglia, che condivide il nostro stile di vita. Poi abbiamo una scelta basata sul nostro sesso latente, quindi l’uomo sceglie dell’altro sesso quello che avrebbe voluto essere se fosse stato una donna e viceversa una ragazza sceglie il tipo di uomo che lei stessa avrebbe voluto essere. Infine un’altra delle possibilità è quella basata sulla fuga dall’attrazione incestuosa (così la definisce Freud), quindi il soggetto si allontana il più possibile dalle caratteristiche della madre o del padre o di un altro familiare. Inoltre abbiamo la possibilità della scelta complementare, in base alla quale l’individuo dominatore e autoritario si lega al suo complementare, il soggetto remissivo. Quindi, da caso a caso, possiamo ritrovare una di queste principali possibilità sopra elencate. Possiamo infine aggiungere un’interessante prospettiva avanzata dallo psicologo ungherese Szondi, secondo cui la scelta del coniuge è da far risalire spesso anche all’inconscio familiare, cioè alla struttura ereditaria particolare di quel dato individuo, ai suoi geni latenti recessivi. Szondi arriva dunque alla teoria genetica della scelta della persona amata. Lo psicologo ungherese porta il caso di un industriale che si è sposato due volte, la prima moglie lo abbandona e si unisce ad un altro uomo che la rende infelice e infine questa prima moglie si suicida. L’industriale si risposa con un’altra donna la cui madre ha commesso suicidio. Dunque troviamo uno strano filo conduttore, anche se solo la prima moglie si è uccisa, mentre, per la seconda, il fatto tragico è da riferire alla madre della donna stessa. Ma quello che lo psicologo vuole sottolineare è che questo triste filone del suicidio era presente come una "predisposizione" anche nella famiglia stessa dell’industriale, perché ad un certo punto la sorella di lui si uccise. Mi scuso per aver portato un caso piuttosto cupo, ma è quello che è stato proposto dallo psicologo ungherese. Per far capire il suo pensiero, si deve dunque tenere conto che determinate predisposizioni presenti nella famiglia, anche se non nell’individuo stesso, possono condizionare la sua scelta sentimentale, attraverso l’attrazione per una persona che proviene da una famiglia nella quale si riscontrano pure le stesse predisposizioni. Una persona che chiamerò Lucia (non è il suo vero nome) scoprì che il marito aveva il vizio del gioco (anche se puntava somme ragionevoli). Dopo pochi anni, Lucia scoprì che anche il suo stesso fratello aveva il vizio del gioco, le due persone, il marito di lei e il fratello di lei, non si frequentavano, non si erano fatti influenzare uno dall’altro e anzi entrambi avevano mantenuto segreto il fatto di giocare. Vediamo un altro dei miei casi. Il padre di Elena (non è il suo vero nome) era alcolista e morì prima che lei arrivasse ai 18 anni. Intorno alla trentina, Elena incontrò quello che poi sarebbe diventato il compagno definitivo della sua vita, lui era totalmente astemio. Possiamo quindi immaginare che in questo caso la scelta di Elena sia stata per contrasto rispetto ad alcune caratteristiche del padre, ma è interessante osservare che il suo uomo aveva a sua volta un padre alcolista! |
Prendi carta e penna, disegna 2 cerchi. Ecco subito il "risultato".
Sinastria di coppia: disegna due cerchi
In questi due cerchi, inconsciamente, tu hai rappresentato la tua concezione della coppia, dunque, per così dire, in questi due cerchi vediamo qualcosa della tua sinastria di coppia. Il cerchio è una figura che delimita uno spazio, ma offre un’infinità di "lati" e di possibilità, dunque un cerchio è una persona e ognuno dei cerchi rappresenta un membro della coppia.
Il due, numero di confronto, di relazione, di scambio, induce chi disegna a rievocare, inconsciamente, la tematica del rapporto io/tu, il rapportarsi agli altri. Il rapporto in cui si collocano i due cerchi esprime qualcosa del tuo modo di considerare il rapporto di coppia.
Ci chiediamo quindi: in che rapporto stanno i due cerchi?
C’è chi disegna i cerchi vicini ma senza punti di contatto, chi li disegna intersecati, chi quasi completamente sovrapposti, chi decisamente separati e lontani.
La rappresentazione migliore di un giusto confine è quella di due cerchi che si toccano, ma non si sovrappongono.
Che dire quando i cerchi non sono di dimensioni uguali, ma uno sovrasta l’altro? O quando un piccolo cerchio è fagocitato all’interno di un cerchio più grande?
Il primo cerchio disegnato sei tu, è il soggetto stesso, la posizione del secondo cerchio è il tipo di relazione che tu, consapevolmente o meno, vai cercando e che hai instaurato o instaurerai.
Se il secondo cerchio è più in alto del primo, probabilmente tu tendi
all’idealizzazione e a concedere importanza e predominanza all’altra persona. Viceversa, se il secondo cerchio è più in basso tenderai a creare una condizione di subordinazione dell’altra persona nella coppia. Ci sono coppie nelle quali la delimitazione non c’è, sono coppie simbiotiche, i confini interni non ci sono, mentre vengono rafforzati i confini verso il mondo esterno. Tale condizione è accettabile nei primi tempi dell’innamoramento, ma deve essere ridefinita, con la maturazione del rapporto. La condivisione totale, l’appartenenza completa, l’essere un tutt’uno porta alla perdita dei confini dell’Io e alla repressione di ogni spinta aggressiva.
Puoi leggere il significato simbolico del cerchio, nel mio dizionario dei simboli.
Il due, numero di confronto, di relazione, di scambio, induce chi disegna a rievocare, inconsciamente, la tematica del rapporto io/tu, il rapportarsi agli altri. Il rapporto in cui si collocano i due cerchi esprime qualcosa del tuo modo di considerare il rapporto di coppia.
Ci chiediamo quindi: in che rapporto stanno i due cerchi?
C’è chi disegna i cerchi vicini ma senza punti di contatto, chi li disegna intersecati, chi quasi completamente sovrapposti, chi decisamente separati e lontani.
La rappresentazione migliore di un giusto confine è quella di due cerchi che si toccano, ma non si sovrappongono.
Che dire quando i cerchi non sono di dimensioni uguali, ma uno sovrasta l’altro? O quando un piccolo cerchio è fagocitato all’interno di un cerchio più grande?
Il primo cerchio disegnato sei tu, è il soggetto stesso, la posizione del secondo cerchio è il tipo di relazione che tu, consapevolmente o meno, vai cercando e che hai instaurato o instaurerai.
Se il secondo cerchio è più in alto del primo, probabilmente tu tendi
all’idealizzazione e a concedere importanza e predominanza all’altra persona. Viceversa, se il secondo cerchio è più in basso tenderai a creare una condizione di subordinazione dell’altra persona nella coppia. Ci sono coppie nelle quali la delimitazione non c’è, sono coppie simbiotiche, i confini interni non ci sono, mentre vengono rafforzati i confini verso il mondo esterno. Tale condizione è accettabile nei primi tempi dell’innamoramento, ma deve essere ridefinita, con la maturazione del rapporto. La condivisione totale, l’appartenenza completa, l’essere un tutt’uno porta alla perdita dei confini dell’Io e alla repressione di ogni spinta aggressiva.
Puoi leggere il significato simbolico del cerchio, nel mio dizionario dei simboli.
I conflitti di coppia, secondo la psicologia
I conflitti di coppia hanno radici complesse e molteplici. In genere, la causa di una data situazione non è mai di uno solo dei membri, ma è la risultante delle transazioni reciproche.
In ogni rapporto di coppia, deve esserci un minimo di rassicurazione sul legame, sulla stabilità del rapporto, sull’affetto dell’altra persona, ognuno dei due ha bisogno di "sapere a che punto è con l’altro". Ma quanto sia quel minimo di rassicurazione varia da persona a persona. C’è chi considera quasi scontato l’affetto e non prova particolare bisogno di richiederne prove o di fornirne.
Invece, al contrario, per cause legate al passato individuale, alle esperienze con il legame primario materno o con precedenti rapporti di coppia, troviamo persone che hanno molto bisogno di queste rassicurazioni, altre che ne sentono poco bisogno. Supponendo che il marito ne senta poco la necessità, mentre la moglie abbia un forte bisogno di rassicurazione, emergerà, nella loro unione, un conflitto. Dal momento che il marito non sentirà spontaneamente il bisogno di fornire chiarimenti e rassicurazioni, la moglie avrà bisogno di averli osservando il comportamento di lui, cercando "indizi", ponendogli delle domande. Il marito troverà fastidiosi questi comportamenti intrusivi. Quanto più la moglie cercherà di avere conferme e informazioni, tanto più il marito si sentirà assillato e indagato e, quindi, tanto meno sarà disponibile. Quanto più lui si ritirerà in se stesso, tanto più la moglie diventerà insistente e cercherà di forzare la situazione e di invadere lo spazio del marito, per ristabilire quella che, per lei, è intimità, per lui è intrusione. Così entrambi diventano prigionieri di un’interazione "più di prima", dove, come afferma Paul Watzlawick, la soluzione è cercata attraverso un tipo di sforzo crescente che, in realtà, non fa altro che precludere la soluzione stessa.
Nelle difficoltà derivanti dal comportamento "più di prima", bisogna interrompere il circolo vizioso (cosa tutt’altro che facile) e cercare di capire quali siano i comportamenti che "mantengono il problema".
Altre coppie, invece, stabiliscono una collusione, una complicità inconscia che, ad un certo punto, crolla, quando la realtà della situazione non può più essere ignorata.
Se uno dei due tiene nascosto qualcosa all’altro e ha una doppia vita, spesso significa che l’altro non vuole vedere, gli fa comodo non aprire gli occhi, non indagare, forse ha paura di sapere, ma così anche lui dà il suo contributo ad una situazione di menzogna reciproca o di ambiguità, entrambi preferiscono l’evitamento dei conflitti e l’evitamento della verità.
In ogni rapporto di coppia, deve esserci un minimo di rassicurazione sul legame, sulla stabilità del rapporto, sull’affetto dell’altra persona, ognuno dei due ha bisogno di "sapere a che punto è con l’altro". Ma quanto sia quel minimo di rassicurazione varia da persona a persona. C’è chi considera quasi scontato l’affetto e non prova particolare bisogno di richiederne prove o di fornirne.
Invece, al contrario, per cause legate al passato individuale, alle esperienze con il legame primario materno o con precedenti rapporti di coppia, troviamo persone che hanno molto bisogno di queste rassicurazioni, altre che ne sentono poco bisogno. Supponendo che il marito ne senta poco la necessità, mentre la moglie abbia un forte bisogno di rassicurazione, emergerà, nella loro unione, un conflitto. Dal momento che il marito non sentirà spontaneamente il bisogno di fornire chiarimenti e rassicurazioni, la moglie avrà bisogno di averli osservando il comportamento di lui, cercando "indizi", ponendogli delle domande. Il marito troverà fastidiosi questi comportamenti intrusivi. Quanto più la moglie cercherà di avere conferme e informazioni, tanto più il marito si sentirà assillato e indagato e, quindi, tanto meno sarà disponibile. Quanto più lui si ritirerà in se stesso, tanto più la moglie diventerà insistente e cercherà di forzare la situazione e di invadere lo spazio del marito, per ristabilire quella che, per lei, è intimità, per lui è intrusione. Così entrambi diventano prigionieri di un’interazione "più di prima", dove, come afferma Paul Watzlawick, la soluzione è cercata attraverso un tipo di sforzo crescente che, in realtà, non fa altro che precludere la soluzione stessa.
Nelle difficoltà derivanti dal comportamento "più di prima", bisogna interrompere il circolo vizioso (cosa tutt’altro che facile) e cercare di capire quali siano i comportamenti che "mantengono il problema".
Altre coppie, invece, stabiliscono una collusione, una complicità inconscia che, ad un certo punto, crolla, quando la realtà della situazione non può più essere ignorata.
Se uno dei due tiene nascosto qualcosa all’altro e ha una doppia vita, spesso significa che l’altro non vuole vedere, gli fa comodo non aprire gli occhi, non indagare, forse ha paura di sapere, ma così anche lui dà il suo contributo ad una situazione di menzogna reciproca o di ambiguità, entrambi preferiscono l’evitamento dei conflitti e l’evitamento della verità.