Chirone: il guaritore ferito
Copyright testo e immagini Luigia Bressan 1996-2020
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Chirone è in ariete, dove resta fino ad aprile 2027. Ariete e bilancia sono interessati nei prossimi anni al transito di Chirone che non è un vero e proprio pianeta, ma un pianetoide che è a capo di un gruppo di selvaggi corpi celesti, che si muovono con orbite irregolari ed eccentriche.
Miti antichi, capacità sciamaniche e sorprendenti contraddizioni intessono una trama suggestiva e complessa dove l’uomo e l’animale, la natura e la civiltà si confrontano.
Un’orda di esseri semianimaleschi ha fatto irruzione nel sistema solare, i loro nomi derivano dai mitici centauri, metà uomini, metà cavalli: Chirone, Folo, Asbolo, Nesso…
Arrivati dal buio del limite estremo del sistema solare, i centauri sono esseri marginali, selvaggi. Stimolano il nostro lato istintivo e arcaico, scuotono le certezze acquisite. Vengono da aree oscure del sistema solare, cioè da aree primordiali, metaforicamente antecedenti alla civiltà e quindi giungono da zone oscure della nostra psiche e rappresentano passioni, energie, istinti che sono lontani dalla natura "addomesticata" ed appartengono piuttosto a modi comportamentali "selvatici".
Chirone (forse un tempo una strana cometa catturata in orbita intorno al Sole) è a capo di questi esseri selvaggi e, al tempo stesso, è l’espressione più elevata dei centauri e, paradossalmente, li contraddice, perché esprime la conoscenza (ma la conoscenza degli albori, dove intuito e ragione si intrecciano), mentre gli altri centauri rappresentano gli istinti, la forza bruta, la sopraffazione.
Dotato di un’elevata intelligenza, di saggezza profetica e di ampie conoscenze, Chirone insegnò l’astronomia e l’astrologia, la musica, la matematica, la medicina, la fitoterapia, la chirurgia, ma anche l’arte della caccia. Univa la conoscenza istintiva (il lato animale) alla saggezza e all’intelligenza (il lato umano). Tra queste forme di conoscenza, alcune si apparentano alla natura animale, come la caccia e la raccolta delle erbe; infatti gli animali conoscono istintivamente le piante commestibili e quelle velenose. Le altre conoscenze sono in gran parte assimilabili al bagaglio di conoscenze degli sciamani. La musica è utilizzata per la trance estatica degli sciamani. La conoscenza dell’astronomia e dell’astrologia, indifferenziate alle origini della storia dell’umanità, sono fin dai primordi associate ai maghi. Inoltre, ovviamente, ogni stregone o sciamano che si rispetti deve conoscere l’arte di guarire. Probabilmente la figura di Chirone esprime una nostalgia delle origini selvatiche e sciamaniche, ormai lontane e dimenticate già all’epoca della civiltà greca.
Un giorno Ercole, al quale Chirone aveva insegnato molte cose, tra cui l’arte della caccia, giunse a combattere con l’arco e le frecce fin sulla soglia della grotta dove viveva Chirone. Una freccia avvelenata lanciata da Ercole raggiunse per errore il maestro e gli procurò una ferita molto dolorosa, che neppure il centauro, con tutta la sua abilità, riuscì a guarire. Chirone è immortale e la sua sofferenza non potrà avere fine. Allora egli chiede di poter rinunciare alla sua immortalità, per mettere fine alla sofferenza. Chirone salì in cielo e venne trasformato nella costellazione del Centauro.
Questo punto del mito è di fondamentale importanza e segnala una contraddizione significativa: il guaritore divino non è capace di guarire se stesso. A cosa vale tutta sua conoscenza?
Come interpretare il caso del maestro ferito dall’allievo? Barbara Duffin espone un’interessante osservazione (nella rivista "The Mountain Astrologer", Dec-Jan. 1994): "Chirone non usò la sua conoscenza con un proposito ingiusto, tuttavia soffrì per la ripercussione dei suoi insegnamenti. La storia di Chirone suggerisce che la maniera in cui noi usiamo o riveliamo la conoscenza è una responsabilità che può rivoltarsi a nostro danno. Pensate per esempio alla minaccia di un disastro nucleare".
Chirone insegnò ad avvelenare le frecce, ma poi pagò cara questa trasmissione della conoscenza. La conoscenza è potere e un pericolo è insito in questo potere.
Trovo perfettamente valida questa interpretazione di Barbara Duffin e la condivido in pieno, ma per quanto tale interpretazione sia vera ed interessante, copre solo una parte della questione, perché la ferita simboleggia anche, secondo Luigia Bressan, l’esperienza personale, il coinvolgimento diretto, l’esperienza su se stessi che è vitale e va oltre la pura conoscenza teorica. Il transito di Chirone stimola le spinte evolutive e di crescita e chiede un coinvolgimento personale, annulla la barriera tra medico e malato, perché anche il guaritore può essere ferito e da questa ferita scaturisce la sua conoscenza più preziosa. Nella concretezza della pratica astrologica, Luigia Bressan ha notato che Chirone stimola, nelle persone predisposte, le conoscenze attinenti alle terapie alternative e naturali di vario tipo, sia fisiche, sia psicologiche.
Gli altri centauri rappresentano gli istinti, la mancanza di regole e di disciplina, ma è proprio dal caos che giungono nuove energie e il ritorno al caos permette una nuova creazione.
Fino a quando Chirone resta in ariete? Il transito di Chirone in ariete dura 9 anni (inframmezzati da alcune pause) nell'insieme del segno, anche se il singolo individuo sentirà il transito per circa un anno o un anno e mezzo su un singolo pianeta. Per avere un termine di confronto: il transito di Saturno in un segno dura meno di 3 anni, il transito di Giove in un segno dura circa un anno.
Chirone lascerà l'ariete per entrare in toro il 19 giugno 2026, ma poi tornerà retrogrado in ariete da settembre 2026 per lasciare definitivamente l'ariete il 14 aprile 2027.
Miti antichi, capacità sciamaniche e sorprendenti contraddizioni intessono una trama suggestiva e complessa dove l’uomo e l’animale, la natura e la civiltà si confrontano.
Un’orda di esseri semianimaleschi ha fatto irruzione nel sistema solare, i loro nomi derivano dai mitici centauri, metà uomini, metà cavalli: Chirone, Folo, Asbolo, Nesso…
Arrivati dal buio del limite estremo del sistema solare, i centauri sono esseri marginali, selvaggi. Stimolano il nostro lato istintivo e arcaico, scuotono le certezze acquisite. Vengono da aree oscure del sistema solare, cioè da aree primordiali, metaforicamente antecedenti alla civiltà e quindi giungono da zone oscure della nostra psiche e rappresentano passioni, energie, istinti che sono lontani dalla natura "addomesticata" ed appartengono piuttosto a modi comportamentali "selvatici".
Chirone (forse un tempo una strana cometa catturata in orbita intorno al Sole) è a capo di questi esseri selvaggi e, al tempo stesso, è l’espressione più elevata dei centauri e, paradossalmente, li contraddice, perché esprime la conoscenza (ma la conoscenza degli albori, dove intuito e ragione si intrecciano), mentre gli altri centauri rappresentano gli istinti, la forza bruta, la sopraffazione.
Dotato di un’elevata intelligenza, di saggezza profetica e di ampie conoscenze, Chirone insegnò l’astronomia e l’astrologia, la musica, la matematica, la medicina, la fitoterapia, la chirurgia, ma anche l’arte della caccia. Univa la conoscenza istintiva (il lato animale) alla saggezza e all’intelligenza (il lato umano). Tra queste forme di conoscenza, alcune si apparentano alla natura animale, come la caccia e la raccolta delle erbe; infatti gli animali conoscono istintivamente le piante commestibili e quelle velenose. Le altre conoscenze sono in gran parte assimilabili al bagaglio di conoscenze degli sciamani. La musica è utilizzata per la trance estatica degli sciamani. La conoscenza dell’astronomia e dell’astrologia, indifferenziate alle origini della storia dell’umanità, sono fin dai primordi associate ai maghi. Inoltre, ovviamente, ogni stregone o sciamano che si rispetti deve conoscere l’arte di guarire. Probabilmente la figura di Chirone esprime una nostalgia delle origini selvatiche e sciamaniche, ormai lontane e dimenticate già all’epoca della civiltà greca.
Un giorno Ercole, al quale Chirone aveva insegnato molte cose, tra cui l’arte della caccia, giunse a combattere con l’arco e le frecce fin sulla soglia della grotta dove viveva Chirone. Una freccia avvelenata lanciata da Ercole raggiunse per errore il maestro e gli procurò una ferita molto dolorosa, che neppure il centauro, con tutta la sua abilità, riuscì a guarire. Chirone è immortale e la sua sofferenza non potrà avere fine. Allora egli chiede di poter rinunciare alla sua immortalità, per mettere fine alla sofferenza. Chirone salì in cielo e venne trasformato nella costellazione del Centauro.
Questo punto del mito è di fondamentale importanza e segnala una contraddizione significativa: il guaritore divino non è capace di guarire se stesso. A cosa vale tutta sua conoscenza?
Come interpretare il caso del maestro ferito dall’allievo? Barbara Duffin espone un’interessante osservazione (nella rivista "The Mountain Astrologer", Dec-Jan. 1994): "Chirone non usò la sua conoscenza con un proposito ingiusto, tuttavia soffrì per la ripercussione dei suoi insegnamenti. La storia di Chirone suggerisce che la maniera in cui noi usiamo o riveliamo la conoscenza è una responsabilità che può rivoltarsi a nostro danno. Pensate per esempio alla minaccia di un disastro nucleare".
Chirone insegnò ad avvelenare le frecce, ma poi pagò cara questa trasmissione della conoscenza. La conoscenza è potere e un pericolo è insito in questo potere.
Trovo perfettamente valida questa interpretazione di Barbara Duffin e la condivido in pieno, ma per quanto tale interpretazione sia vera ed interessante, copre solo una parte della questione, perché la ferita simboleggia anche, secondo Luigia Bressan, l’esperienza personale, il coinvolgimento diretto, l’esperienza su se stessi che è vitale e va oltre la pura conoscenza teorica. Il transito di Chirone stimola le spinte evolutive e di crescita e chiede un coinvolgimento personale, annulla la barriera tra medico e malato, perché anche il guaritore può essere ferito e da questa ferita scaturisce la sua conoscenza più preziosa. Nella concretezza della pratica astrologica, Luigia Bressan ha notato che Chirone stimola, nelle persone predisposte, le conoscenze attinenti alle terapie alternative e naturali di vario tipo, sia fisiche, sia psicologiche.
Gli altri centauri rappresentano gli istinti, la mancanza di regole e di disciplina, ma è proprio dal caos che giungono nuove energie e il ritorno al caos permette una nuova creazione.
Fino a quando Chirone resta in ariete? Il transito di Chirone in ariete dura 9 anni (inframmezzati da alcune pause) nell'insieme del segno, anche se il singolo individuo sentirà il transito per circa un anno o un anno e mezzo su un singolo pianeta. Per avere un termine di confronto: il transito di Saturno in un segno dura meno di 3 anni, il transito di Giove in un segno dura circa un anno.
Chirone lascerà l'ariete per entrare in toro il 19 giugno 2026, ma poi tornerà retrogrado in ariete da settembre 2026 per lasciare definitivamente l'ariete il 14 aprile 2027.
Luigia Bressan utilizza nei transiti e nelle rivoluzioni solari anche Chirone.
La posizione di Chirone è inclusa nelle effemeridi 2023 e 2024
La posizione di Chirone è inclusa nelle effemeridi 2023 e 2024
La scoperta di Chirone
Nell’orbita fra Saturno e Urano, nella notte fra il 18 e il 19 ottobre 1977, venne fotografato dall’astronomo Kowal un nuovo corpo celeste, in un primo tempo definito con il termine provvisorio di "oggetto Kowal" e segnato con il glifo che rappresenta una piccola "o" sormontata dalla K. Solo il giorno 1 novembre alle 10 a.m., presso le installazioni del California Institute of Technology a Pasadena, mentre esaminava le fotografie di Monte Palomar scattate il 18 ottobre, Kowal si rese conto che si trattava di un nuovo corpo celeste (Carta del cielo con AS a 26 sagittario, segno del centauro).
La notizia dell’individuazione di un nuovo corpo celeste indusse la stampa ad annunciare, con sensazionalismo, la scoperta del decimo pianeta del sistema solare. Ma alcuni elementi inducevano a considerarlo piuttosto un asteroide e come tale venne catalogato per più di dieci anni. Lo scopritore volle chiamarlo Chirone, proprio perché si trova nell’orbita dopo Saturno: nel mito, Chirone era figlio di Saturno.
Il centauro Chirone, metà uomo e metà cavallo, raffigura una natura ibrida; dapprima era immortale, ma poi divenne mortale. Il mitologico Chirone è un personaggio che non si sa bene come catalogare e, inconsapevolmente, Kowal scelse un nome adeguato per un asteroide che, pochi anni dopo la scoperta, convinceva sempre meno nella sua catalogazione. Infatti, varie sue caratteristiche, come l’inclinazione, l’orbita molto ellittica, ma non eccentrica come quella degli asteroidi, la bassa albedo superficiale, facevano pensare più ad una cometa che ad un asteroide, però mancavano altri indizi. Indizi che arrivarono nel 1988, quando ci si accorse che la luminosità di Chirone appariva raddoppiata, rispetto alle osservazioni degli anni precedenti. Per un asteroide si tratterebbe di una variazione inspiegabile. Si riuscì ad effettuare una foto più accurata che rivelò una tenue chioma e una coda: Chirone era dunque una cometa periodica. Ma anche questa catalogazione presenta alcuni punti oscuri, per esempio, il diametro è migliaia di volte maggiore rispetto a quello delle comete. Comunque si pensa che Chirone sia una cometa proveniente dalla fascia di Kuiper. In effetti, il sistema solare non termina bruscamente con l’orbita di Plutone, ma, oltre tale pianeta, si estende un’ampia regione occupata da piccoli corpi: la fascia di Kuiper.
Probabilmente, lo stesso Plutone, il suo satellite Caronte e il satellite nettuniano Tritone derivano da questa fascia; quindi Plutone non è propriamente un pianeta e così Chirone. I corpi celesti situati nella fascia di Kuiper erano un tempo delle comete e anche Chirone è ora classificato come una cometa, è una cometa dalla chioma molto debole, ma persistente. Però ormai è invalso l’uso di definirlo asteroide, comunque, per sottolineare la sua specificità e la differenza rispetto alla fascia di asteroidi che si trovano tra Marte e Giove, preferisco riferirmi a questo corpo celeste con il termine di centauro.
Mentre la miriade di asteroidi che orbitano nella fascia tra Marte e Giove sono semi-personali, cioè sono una via di mezzo tra i pianeti personali come Venere e Marte e i pianeti generazionali, come Giove e Saturno, questo centauro è generazionale. Chirone compie il giro dello zodiaco in 50 anni (Saturno lo compie in 29 anni, Urano in 84 anni), dunque non ha nulla di personale, a meno che non sia in posizione dominante o non svolga aspetti stretti.
La sua orbita è molto ellittica, quindi permane in certi segni più a lungo che in altri: rimane soprattutto in ariete (circa otto anni), mentre corre via veloce nel segno opposto, nella bilancia, che attraversa in meno di due anni. In acquario rimane cinque anni; nel leone soltanto due circa.
È il principale "asteroide" della famiglia dei Centauri. Infatti Chirone non è solo. Il 9 gennaio 1992 venne individuato un oggetto molto simile a Chirone, denominato Pholus (Folo), il cui periodo di rivoluzione è di 93 anni e il diametro è simile a quello di Chirone (150 Km). Però Folo, diversamente da Chirone, non rivela né una chioma, né la coda. Pochi mesi dopo, il 30-8-92, venne osservato un terzo centauro, poi un altro ancora. Seguirono altre scoperte nel 1994 e nel 1995.
Dunque Chirone è il rappresentante di una nuova famiglia di corpi celesti. Questo era stato previsto, ancora negli anni 40, da Gerard Kuiper, secondo il quale varie comete dovevano provenire da una fascia situata oltre l’orbita di Nettuno, ora denominata fascia di Kuiper.
Nell’orbita fra Saturno e Urano, nella notte fra il 18 e il 19 ottobre 1977, venne fotografato dall’astronomo Kowal un nuovo corpo celeste, in un primo tempo definito con il termine provvisorio di "oggetto Kowal" e segnato con il glifo che rappresenta una piccola "o" sormontata dalla K. Solo il giorno 1 novembre alle 10 a.m., presso le installazioni del California Institute of Technology a Pasadena, mentre esaminava le fotografie di Monte Palomar scattate il 18 ottobre, Kowal si rese conto che si trattava di un nuovo corpo celeste (Carta del cielo con AS a 26 sagittario, segno del centauro).
La notizia dell’individuazione di un nuovo corpo celeste indusse la stampa ad annunciare, con sensazionalismo, la scoperta del decimo pianeta del sistema solare. Ma alcuni elementi inducevano a considerarlo piuttosto un asteroide e come tale venne catalogato per più di dieci anni. Lo scopritore volle chiamarlo Chirone, proprio perché si trova nell’orbita dopo Saturno: nel mito, Chirone era figlio di Saturno.
Il centauro Chirone, metà uomo e metà cavallo, raffigura una natura ibrida; dapprima era immortale, ma poi divenne mortale. Il mitologico Chirone è un personaggio che non si sa bene come catalogare e, inconsapevolmente, Kowal scelse un nome adeguato per un asteroide che, pochi anni dopo la scoperta, convinceva sempre meno nella sua catalogazione. Infatti, varie sue caratteristiche, come l’inclinazione, l’orbita molto ellittica, ma non eccentrica come quella degli asteroidi, la bassa albedo superficiale, facevano pensare più ad una cometa che ad un asteroide, però mancavano altri indizi. Indizi che arrivarono nel 1988, quando ci si accorse che la luminosità di Chirone appariva raddoppiata, rispetto alle osservazioni degli anni precedenti. Per un asteroide si tratterebbe di una variazione inspiegabile. Si riuscì ad effettuare una foto più accurata che rivelò una tenue chioma e una coda: Chirone era dunque una cometa periodica. Ma anche questa catalogazione presenta alcuni punti oscuri, per esempio, il diametro è migliaia di volte maggiore rispetto a quello delle comete. Comunque si pensa che Chirone sia una cometa proveniente dalla fascia di Kuiper. In effetti, il sistema solare non termina bruscamente con l’orbita di Plutone, ma, oltre tale pianeta, si estende un’ampia regione occupata da piccoli corpi: la fascia di Kuiper.
Probabilmente, lo stesso Plutone, il suo satellite Caronte e il satellite nettuniano Tritone derivano da questa fascia; quindi Plutone non è propriamente un pianeta e così Chirone. I corpi celesti situati nella fascia di Kuiper erano un tempo delle comete e anche Chirone è ora classificato come una cometa, è una cometa dalla chioma molto debole, ma persistente. Però ormai è invalso l’uso di definirlo asteroide, comunque, per sottolineare la sua specificità e la differenza rispetto alla fascia di asteroidi che si trovano tra Marte e Giove, preferisco riferirmi a questo corpo celeste con il termine di centauro.
Mentre la miriade di asteroidi che orbitano nella fascia tra Marte e Giove sono semi-personali, cioè sono una via di mezzo tra i pianeti personali come Venere e Marte e i pianeti generazionali, come Giove e Saturno, questo centauro è generazionale. Chirone compie il giro dello zodiaco in 50 anni (Saturno lo compie in 29 anni, Urano in 84 anni), dunque non ha nulla di personale, a meno che non sia in posizione dominante o non svolga aspetti stretti.
La sua orbita è molto ellittica, quindi permane in certi segni più a lungo che in altri: rimane soprattutto in ariete (circa otto anni), mentre corre via veloce nel segno opposto, nella bilancia, che attraversa in meno di due anni. In acquario rimane cinque anni; nel leone soltanto due circa.
È il principale "asteroide" della famiglia dei Centauri. Infatti Chirone non è solo. Il 9 gennaio 1992 venne individuato un oggetto molto simile a Chirone, denominato Pholus (Folo), il cui periodo di rivoluzione è di 93 anni e il diametro è simile a quello di Chirone (150 Km). Però Folo, diversamente da Chirone, non rivela né una chioma, né la coda. Pochi mesi dopo, il 30-8-92, venne osservato un terzo centauro, poi un altro ancora. Seguirono altre scoperte nel 1994 e nel 1995.
Dunque Chirone è il rappresentante di una nuova famiglia di corpi celesti. Questo era stato previsto, ancora negli anni 40, da Gerard Kuiper, secondo il quale varie comete dovevano provenire da una fascia situata oltre l’orbita di Nettuno, ora denominata fascia di Kuiper.
Nel mito, l’immortale Chirone divenne poi mortale. Il corpo celeste Chirone, entro un milione di anni, si avvicinerà sempre di più al Sole, finché giungerà ad esaurire i suoi elementi volatili, la sua natura di cometa. Già ora, notiamo che Chirone è notevolmente più vicino al Sole, rispetto agli altri centauri.
In base all’osservazione dei suoi costituenti e all’analisi dei suoi fenomeni di sublimazione, non è possibile che Chirone sia lì da "sempre" (cioè da quando si è costituito il sistema solare), perché altrimenti avrebbe già perso la sua attività di cometa, avrebbe già esaurito i suoi elementi volatili (azoto, metano, monossido di carbonio), stando alla velocità dei suoi fenomeni di sublimazione. Quindi Chirone si trova ad una tappa del suo cammino, ha percorso un sentiero "evolutivo". É lì dove ora lo vediamo "soltanto" da un milione di anni, giunto dalla fascia di Kuiper. Un milione di anni: all’incirca il periodo in cui comparve uno dei nostri antenati: l’Homo erectus. Con il passare dei secoli, la sua orbita diventerà sempre più instabile e lo porterà ad avvicinarsi sempre più al Sole.
Il fatto che Chirone sia entrato nel sistema solare vero e proprio nel periodo dell’evoluzione dell’uomo potrebbe avere un significato simbolico? Potremmo vedere il centauro, metà uomo e metà animale, come emblema del passaggio dall’animale all’uomo? Chirone sembra stimolare l’evoluzione, lo sviluppo, il progresso nel cammino di miglioramento. E il fatto che la sua orbita si avvicinerà sempre di più al Sole potrebbe prefigurare il raggiungimento di una meta finale, la conclusione di un percorso evolutivo? Il Sole come simbolo della luce, della coscienza, del "bene", simbolo del divino in numerose culture è la meta del centauro.
In base all’osservazione dei suoi costituenti e all’analisi dei suoi fenomeni di sublimazione, non è possibile che Chirone sia lì da "sempre" (cioè da quando si è costituito il sistema solare), perché altrimenti avrebbe già perso la sua attività di cometa, avrebbe già esaurito i suoi elementi volatili (azoto, metano, monossido di carbonio), stando alla velocità dei suoi fenomeni di sublimazione. Quindi Chirone si trova ad una tappa del suo cammino, ha percorso un sentiero "evolutivo". É lì dove ora lo vediamo "soltanto" da un milione di anni, giunto dalla fascia di Kuiper. Un milione di anni: all’incirca il periodo in cui comparve uno dei nostri antenati: l’Homo erectus. Con il passare dei secoli, la sua orbita diventerà sempre più instabile e lo porterà ad avvicinarsi sempre più al Sole.
Il fatto che Chirone sia entrato nel sistema solare vero e proprio nel periodo dell’evoluzione dell’uomo potrebbe avere un significato simbolico? Potremmo vedere il centauro, metà uomo e metà animale, come emblema del passaggio dall’animale all’uomo? Chirone sembra stimolare l’evoluzione, lo sviluppo, il progresso nel cammino di miglioramento. E il fatto che la sua orbita si avvicinerà sempre di più al Sole potrebbe prefigurare il raggiungimento di una meta finale, la conclusione di un percorso evolutivo? Il Sole come simbolo della luce, della coscienza, del "bene", simbolo del divino in numerose culture è la meta del centauro.
Chirone in pesci nel tema natale (generazione 1960-1968)
Chirone in pesci nel tema natale è una posizione generazionale: Chirone è rimasto in pesci per 8 anni e mezzo, a partire dal 26 marzo 1960 fino ad una parte del 1968. Nel mondo ci sono quasi un miliardo di persone con Chirone in pesci nel tema natale. Per l'interpretazione: leggere quello che scrivo più sotto su Chirone in ariete.
Chirone in ariete nel tema natale (generazione 1968-1977)
Chirone in ariete nel tema natale è una posizione generazionale: Chirone è rimasto in ariete quasi 10 anni (è uscito definitivamente dall'ariete il 28 marzo 1977).
Siccome nascono nel mondo più di 10 milioni di persone ogni mese (restando scarsi per fare cifra tonda), ci sono più di 1 miliardo di persone nate negli anni indicati, con Chirone in ariete!! Questo significa circa 1 persona su 7 fra gli abitanti del pianeta.
Chirone in ariete è rimasto in media molto più che in altri segni, infatti il percorso di un corpo celeste non è uniforme nello zodiaco. Trattandosi di una condizione generazionale, è assurdo inventarsi per il singolo individuo una possibile interpretazione di Chirone in ariete, piuttosto andrà esaminata la posizione di Chirone nella casa astrologica: questa sì che è personale (se Chirone svolge degli aspetti), infatti in una stessa giornata, secondo l'orario di nascita, Chirone può essere stato in casa prima ariete, in casa seconda ariete ecc. Anche il transito di Chirone su Chirone in ariete che inizierà a prodursi nel 2019 non ha nessun significato specifico per il singolo individuo, se considerato in questa maniera generica e vaga, conterà piuttosto la valutazione della casa astrologica implicata.
L'errore è sempre il solito: dare più rilievo al segno che alla casa astrologica.
"Chirone in pesci nel tema natale", "Chirone in gemelli nel tema natale"... questo è ciò che cerca chi non sa distinguere i fattori personali dai fattori generazionali.
Chirone in pesci nel tema natale è una posizione generazionale: Chirone è rimasto in pesci per 8 anni e mezzo, a partire dal 26 marzo 1960 fino ad una parte del 1968. Nel mondo ci sono quasi un miliardo di persone con Chirone in pesci nel tema natale. Per l'interpretazione: leggere quello che scrivo più sotto su Chirone in ariete.
Chirone in ariete nel tema natale (generazione 1968-1977)
Chirone in ariete nel tema natale è una posizione generazionale: Chirone è rimasto in ariete quasi 10 anni (è uscito definitivamente dall'ariete il 28 marzo 1977).
Siccome nascono nel mondo più di 10 milioni di persone ogni mese (restando scarsi per fare cifra tonda), ci sono più di 1 miliardo di persone nate negli anni indicati, con Chirone in ariete!! Questo significa circa 1 persona su 7 fra gli abitanti del pianeta.
Chirone in ariete è rimasto in media molto più che in altri segni, infatti il percorso di un corpo celeste non è uniforme nello zodiaco. Trattandosi di una condizione generazionale, è assurdo inventarsi per il singolo individuo una possibile interpretazione di Chirone in ariete, piuttosto andrà esaminata la posizione di Chirone nella casa astrologica: questa sì che è personale (se Chirone svolge degli aspetti), infatti in una stessa giornata, secondo l'orario di nascita, Chirone può essere stato in casa prima ariete, in casa seconda ariete ecc. Anche il transito di Chirone su Chirone in ariete che inizierà a prodursi nel 2019 non ha nessun significato specifico per il singolo individuo, se considerato in questa maniera generica e vaga, conterà piuttosto la valutazione della casa astrologica implicata.
L'errore è sempre il solito: dare più rilievo al segno che alla casa astrologica.
"Chirone in pesci nel tema natale", "Chirone in gemelli nel tema natale"... questo è ciò che cerca chi non sa distinguere i fattori personali dai fattori generazionali.
Oltre Plutone: Eris
Il sistema solare sembrava terminare con Plutone, l’ultimo pianeta, pianeta di confine, di limite, ma ecco che viene scoperto il pianeta nano Eris (dal nome della dea greca della discordia) che ... (continua). Nel 2015 e 2016, il lentissimo pianeta nano Eris si trova a 22 e 23 gradi ariete.
Il sistema solare sembrava terminare con Plutone, l’ultimo pianeta, pianeta di confine, di limite, ma ecco che viene scoperto il pianeta nano Eris (dal nome della dea greca della discordia) che ... (continua). Nel 2015 e 2016, il lentissimo pianeta nano Eris si trova a 22 e 23 gradi ariete.
Plutone: piccolo e potente
Cerere non è più un asteroide, ma è un pianeta nano, tale e quale Plutone (definito pianeta nano dal 2006). Cerere, al momento della sua scoperta, nel 1801, fu considerato "ottavo pianeta", ora è solo un pianeta nano o pianeta minore. Ma, appunto, anche Plutone lo è. Uso l’asteroide Cerere (pardon, il pianeta nano Cerere) fin dal 1976 e, in certi temi, lo trovo indispensabile.
Ganimede, un satellite di Giove, è grande il doppio di Plutone ed è anche più grande di Mercurio. Le dimensioni non contano, ai fini della forza di azione di un pianeta… anche di un pianeta nano. Leggi anche: Oltre Plutone.
Cerere non è più un asteroide, ma è un pianeta nano, tale e quale Plutone (definito pianeta nano dal 2006). Cerere, al momento della sua scoperta, nel 1801, fu considerato "ottavo pianeta", ora è solo un pianeta nano o pianeta minore. Ma, appunto, anche Plutone lo è. Uso l’asteroide Cerere (pardon, il pianeta nano Cerere) fin dal 1976 e, in certi temi, lo trovo indispensabile.
Ganimede, un satellite di Giove, è grande il doppio di Plutone ed è anche più grande di Mercurio. Le dimensioni non contano, ai fini della forza di azione di un pianeta… anche di un pianeta nano. Leggi anche: Oltre Plutone.