Mercurio Copyright 1996 Luigia Bressan
Ci sono dei pianeti divisi in polarità maschili (Sole, Marte) e femminili (Luna, Venere), ma esiste un pianeta che non è né maschio né femmina, è Mercurio, che va oltre la divisione e che, anzi, mette in comunicazione, permette scambi ed alternanze. Pianeta doppio, governa un segno doppio: i gemelli; anzi governa due segni, gemelli e vergine.
Mercurio era nella mitologia il messaggero degli dei, colui che metteva in comunicazione i mondi del cielo, della Terra, dell’oltretomba, portava le direttive provenienti dal re degli dei (Giove) e conduceva le anime nel loro percorso. Era raffigurato con le ali ai piedi e con un casco alato, a segnalare la sua natura mobile, il suo essere sempre in movimento. Mercurio è qui ed è già altrove.
Nel glifo che lo rappresenta, possiamo immaginare di vedere, sopra il cerchio, il suo casco alato, cioè, nel glifo, quella sorta di mezzaluna che sormonta il cerchio la interpretiamo come due ali, così si ricorda più facilmente il suo simbolo.
Il pianeta Mercurio, visto dalla terra, è sempre in prossimità del Sole, non se ne discosta mai più di 28 gradi, si potrebbe dire che ne è al servizio, per questo abbiamo spesso Mercurio nello stesso segno del Sole, in altri casi sarà nel segno precedente o seguente. Quindi una persona nata il primo giorno dell’ariete (Sole in ariete) non potrà mai avere Mercurio in nessun altro segno se non nei pesci o in ariete, mentre chi è nato intorno alla metà dell'ariete potrà avere Mercurio o in ariete o nel segno che lo precede (pesci) o nel segno che segue, cioè in toro.
Nel mito, Mercurio/Hermes era raffigurato come ermafrodita (nel termine è presente il nome Hermes), cioè come maschio e femmina contemporaneamente e con il caduceo in mano. Il caduceo è un bastone attorno a cui si snodano due serpenti, uno da un lato, uno dall’altro, a raffigurare l’unione degli opposti, il veleno che può anche diventare medicina.
L’elemento chimico che chiamiamo mercurio è inafferrabile, continuamente mobile, è l’argento vivo, né solido, né liquido (così come il dio Mercurio non è né maschio, né femmina).
Mobile, instabile, versatile, Mercurio interviene in ogni situazione in cui ci sia questione di mediazione, passaggio, comunicazione, scambio (scambio di idee, scambio commerciale ecc.). Nell'etimologia di mercato troviamo proprio il nome del dio Mercurio, non solo perché nel mercato si attua lo scambio di merci, ma anche perché anticamente la piazza del mercato era il luogo dove si potevano scambiare chiacchiere e informazioni con mercanti provenienti da luoghi anche lontani, ci si fermava a parlare e circolavano le ultime notizie, in un'epoca antica in cui non esistevano i mezzi d'informazione come oggi.
Mercurio rappresenta l’oscillazione, cioè raffigura lo spostamento da un luogo ad un altro, da una situazione ad un’altra, da un interesse ad un altro. Ciò che vi è di più mobile, instabile, adattabile, inafferrabile è il vento, l’aria. Mercurio, tramite il segno d’aria dei gemelli, regola l’immissione dell’aria nei polmoni, la respirazione, la circolazione.
La duplice natura di Mercurio lo rende signore di un segno doppio, i gemelli, ma, anzi, Mercurio governa due segni: gemelli e vergine, segno di aria il primo e di terra il secondo, ma entrambi segni doppi. Nella vergine, la natura duplice del segno viene espressa dal rapporto tra la mente ed il corpo. La raffigurazione della vergine prevede, se è in linea con la tradizione, la spiga in una mano (spiga, natura, terra) ed il caduceo (cioè il bastone con i due serpenti) nell’altra mano.
L’età di Mercurio non può essere che l’adolescenza, età di transizione, di passaggio tra l’infanzia e l’epoca adulta, durante la quale l’individuo non è più un bambino, ma non è ancora pienamente un adulto, un'età di apertura al mondo e alla conoscenza, di cambiamenti di idee e di instabilità.
La posizione di Mercurio nella carta del cielo ci permette di capire gli interessi intellettuali, l’andamento degli studi, i rapporti con i fratelli, le circostanze che hanno segnato l’età dell’adolescenza. Mercurio riguarda i viaggi brevi, la pendolarità, la mobilità, gli studi, la curiosità, le letture, la comunicazione, le notizie e i mezzi di comunicazione, quindi il telefono, la posta, le lettere, i giornali, internet, riguarda la circolazione (circolazione stradale, circolazione e diffusione delle idee, circolazione dell’aria, del sangue ecc.), i mezzi di locomozione a due ruote (la bicicletta ecc.), gli scambi, i rapporti con i fratelli, i vicini, le persone giovani, gli adolescenti.
Mercurio era nella mitologia il messaggero degli dei, colui che metteva in comunicazione i mondi del cielo, della Terra, dell’oltretomba, portava le direttive provenienti dal re degli dei (Giove) e conduceva le anime nel loro percorso. Era raffigurato con le ali ai piedi e con un casco alato, a segnalare la sua natura mobile, il suo essere sempre in movimento. Mercurio è qui ed è già altrove.
Nel glifo che lo rappresenta, possiamo immaginare di vedere, sopra il cerchio, il suo casco alato, cioè, nel glifo, quella sorta di mezzaluna che sormonta il cerchio la interpretiamo come due ali, così si ricorda più facilmente il suo simbolo.
Il pianeta Mercurio, visto dalla terra, è sempre in prossimità del Sole, non se ne discosta mai più di 28 gradi, si potrebbe dire che ne è al servizio, per questo abbiamo spesso Mercurio nello stesso segno del Sole, in altri casi sarà nel segno precedente o seguente. Quindi una persona nata il primo giorno dell’ariete (Sole in ariete) non potrà mai avere Mercurio in nessun altro segno se non nei pesci o in ariete, mentre chi è nato intorno alla metà dell'ariete potrà avere Mercurio o in ariete o nel segno che lo precede (pesci) o nel segno che segue, cioè in toro.
Nel mito, Mercurio/Hermes era raffigurato come ermafrodita (nel termine è presente il nome Hermes), cioè come maschio e femmina contemporaneamente e con il caduceo in mano. Il caduceo è un bastone attorno a cui si snodano due serpenti, uno da un lato, uno dall’altro, a raffigurare l’unione degli opposti, il veleno che può anche diventare medicina.
L’elemento chimico che chiamiamo mercurio è inafferrabile, continuamente mobile, è l’argento vivo, né solido, né liquido (così come il dio Mercurio non è né maschio, né femmina).
Mobile, instabile, versatile, Mercurio interviene in ogni situazione in cui ci sia questione di mediazione, passaggio, comunicazione, scambio (scambio di idee, scambio commerciale ecc.). Nell'etimologia di mercato troviamo proprio il nome del dio Mercurio, non solo perché nel mercato si attua lo scambio di merci, ma anche perché anticamente la piazza del mercato era il luogo dove si potevano scambiare chiacchiere e informazioni con mercanti provenienti da luoghi anche lontani, ci si fermava a parlare e circolavano le ultime notizie, in un'epoca antica in cui non esistevano i mezzi d'informazione come oggi.
Mercurio rappresenta l’oscillazione, cioè raffigura lo spostamento da un luogo ad un altro, da una situazione ad un’altra, da un interesse ad un altro. Ciò che vi è di più mobile, instabile, adattabile, inafferrabile è il vento, l’aria. Mercurio, tramite il segno d’aria dei gemelli, regola l’immissione dell’aria nei polmoni, la respirazione, la circolazione.
La duplice natura di Mercurio lo rende signore di un segno doppio, i gemelli, ma, anzi, Mercurio governa due segni: gemelli e vergine, segno di aria il primo e di terra il secondo, ma entrambi segni doppi. Nella vergine, la natura duplice del segno viene espressa dal rapporto tra la mente ed il corpo. La raffigurazione della vergine prevede, se è in linea con la tradizione, la spiga in una mano (spiga, natura, terra) ed il caduceo (cioè il bastone con i due serpenti) nell’altra mano.
L’età di Mercurio non può essere che l’adolescenza, età di transizione, di passaggio tra l’infanzia e l’epoca adulta, durante la quale l’individuo non è più un bambino, ma non è ancora pienamente un adulto, un'età di apertura al mondo e alla conoscenza, di cambiamenti di idee e di instabilità.
La posizione di Mercurio nella carta del cielo ci permette di capire gli interessi intellettuali, l’andamento degli studi, i rapporti con i fratelli, le circostanze che hanno segnato l’età dell’adolescenza. Mercurio riguarda i viaggi brevi, la pendolarità, la mobilità, gli studi, la curiosità, le letture, la comunicazione, le notizie e i mezzi di comunicazione, quindi il telefono, la posta, le lettere, i giornali, internet, riguarda la circolazione (circolazione stradale, circolazione e diffusione delle idee, circolazione dell’aria, del sangue ecc.), i mezzi di locomozione a due ruote (la bicicletta ecc.), gli scambi, i rapporti con i fratelli, i vicini, le persone giovani, gli adolescenti.
Dato che Mercurio era sempre in movimento, fu considerato il protettore dei viaggiatori e della strade; quindi nei punti dove una via si biforcava, in suo onore veniva innalzata un’erma (il termine deriva da Hermes), cioè un cippo con il suo busto.
Mercurio è rappresentato con ai piedi i calzari alati, con in capo un cappello da viaggio a larga tesa oppure oppure con il pètaso, il cappello alato, e con in mano il caducèo.
Hermes funge da interprete, svolgendo il ruolo di messaggero degli dei presso gli uomini. Dal nome greco del dio (Hermes) deriva la parola ermeneutica, cioè l'arte di interpretare un testo complesso e denso di significati. Per i greci, Ermes è interprete, messaggero, ladro, ingannatore nei discorsi e pratico degli affari, in quanto esperto nell'uso della parola; suo figlio è il logos (discorso, ragione). A volte era raffigurato con un braccio alzato, in un gesto che accentuava l'enfasi dell'eloquenza.
Mercurio è rappresentato con ai piedi i calzari alati, con in capo un cappello da viaggio a larga tesa oppure oppure con il pètaso, il cappello alato, e con in mano il caducèo.
Hermes funge da interprete, svolgendo il ruolo di messaggero degli dei presso gli uomini. Dal nome greco del dio (Hermes) deriva la parola ermeneutica, cioè l'arte di interpretare un testo complesso e denso di significati. Per i greci, Ermes è interprete, messaggero, ladro, ingannatore nei discorsi e pratico degli affari, in quanto esperto nell'uso della parola; suo figlio è il logos (discorso, ragione). A volte era raffigurato con un braccio alzato, in un gesto che accentuava l'enfasi dell'eloquenza.