Oltre Plutone: Eris
Copyright 2014 Luigia Bressan.
Copyright 2014 Luigia Bressan.
Plutone, a lungo considerato l’ultimo pianeta del sistema solare, non è un pianeta, ma soprattutto non è solo.
Il sistema solare sembrava terminare con Plutone. Tuttavia si sono scoperti altri corpi celesti nel nostro sistema solare, ancora più lontani di Plutone, ma simili a Plutone e quindi non abbiamo un singolo "pianeta" a segnare il limite, ma vari corpi celesti.
Plutone sembrava stabilire un confine insuperabile, ma ecco che viene scoperto il pianeta nano Eris (dal nome della dea greca della discordia) che lancia una sfida e mette in discussione le idee acquisite. La funzione di Eris è proprio quella di lanciare una sfida, di suscitare una discussione e un confronto, di provocare e stimolare. Questo è il suo ruolo nella carta del cielo, come ho verificato attraverso vari temi di nascita.
Proprio come i corpi celesti Cerere, Pallade, Giunone e Vesta ad un certo punto persero il loro status di pianeta dopo la scoperta di molti altri asteroidi, così si pensò che anche Plutone doveva ricevere una diversa classificazione, dato che cominciarono ad essere scoperti altri corpi celesti non diversi, come caratteristiche e come dimensioni, da Plutone; quindi Plutone cominciò ad essere visto come uno dei tanti oggetti della fascia di Kuiper.
Uno di questi oggetti transnettuniani fu scoperto nel 2005, si tratta appunto di Eris, che possiede circa le stesse dimensioni di Plutone e risulta essere l’oggetto più grande scoperto nel sistema solare dal 1846 ad oggi (nel 1846 era stato scoperto Tritone, satellite di Nettuno).
Gli scopritori e la stampa definirono Eris il decimo pianeta, ma il consenso non fu unanime sulla definizione.
Nel mito, Eris, divinità greca della discordia, gettò tra le dee la mela d’oro con la scritta "KALLISTI" (alla più bella), il famoso pomo della discordia. Il corpo celeste che ne porta il nome, Eris, mise in crisi la classificazione di Plutone e seminò zizzania e discussioni tra gli astronomi. Un astronomo riferì che la scelta del nome era adeguata, sotto questo punto di vista.
Il 24 agosto 2006, l’unione astronomica internazionale elaborò una nuova definizione del termine di "pianeta". Per pianeta, ora s’intende un oggetto che rientri nelle seguenti tre caratteristiche:
Tale decisione ha suscitato discussioni. Due anni dopo, ci fu una riunione e si discusse ancora sulla definizione di pianeta, ne emerse un comunicato stampa che annunciava la mancanza di un consenso sulla definizione di pianeta.
Questi disaccordi, le divergenze di vedute, appaiono veramente interessanti: coincidono con l’ingresso del pianeta nano Eris nella comunità scientifica (ricordo di nuovo che il nome riguarda la dea greca della discordia).
Vediamo dunque la definizione che gli astronomi propongono per i pianeti nani.
Un pianeta nano è un corpo celeste simile ad un pianeta, orbita intorno a una stella e, grazie ad una massa sufficiente, ha raggiunto una forma sferoidale, ma non è stato in grado di "ripulire" la propria fascia orbitale da altri oggetti di dimensioni confrontabili: per questo non rientra tra i pianeti.
Il nome può trarre in inganno, rispetto alle dimensioni, perché non è detto che un pianeta nano sia per forza di dimensioni più ridotte, rispetto ad un pianeta vero e proprio. Non è una questione di dimensioni, ma la questione di non avere nella propria fascia di orbita altri corpi celesti di dimensioni più o meno simili.
Il termine "pianeta nano" è stato introdotto sempre nella famosa riunione del 24 agosto 2006, tra discussioni e polemiche. Finora sono stati classificati cinque pianeti nani, tra cui Cerere, Plutone, Eris.
Nei giorni dell’annuncio della scoperta, uno degli scopritori, Brown, pubblicò alcune interessanti considerazioni sulla scelta del nome di Eris, sostenendo che, tra i nomi, secondo lui sarebbe stato adatto Persefone. Nella mitologia greca, Persefone è la sposa di Ade (l’equivalente di Plutone per i romani) e trascorre sei mesi dell’anno nell’oltretomba, il resto sulla terra. In effetti il pianeta ora chiamato Eris si trova in un’orbita che lo colloca per metà del tempo vicino a Plutone e per l’altra metà lontano da Plutone. Però il nome di Persefone era già stato utilizzato nel 1895 per un asteroide così si scelse Eris.
Eris è finora il pianeta nano di massa maggiore (la sua massa è superiore a quella di Plutone del 27%), mentre il suo diametro è solo di pochi chilometri inferiore a quello di Plutone.
Eris è finora il corpo celeste più distante del sistema solare.
Quando Eris è alla sua distanza massima dal Sole, questa distanza è circa il doppio della distanza massima di Plutone dal Sole.
Eris impiega 557 anni a percorrere i 12 segni zodiacali (cioè a completare la sua orbita intorno al Sole), mentre Plutone impiega 248 anni. Eris è dunque un corpo celeste lentissimo, attualmente si trova in ariete, dove resta nell’insieme più di un secolo, perché ora è nella sua fase più lenta, più lontana dal Sole.
La causa del notevole ritardo nella scoperta va ricercata nella forte inclinazione dell'orbita. Infatti la ricerca dell’eventuale presenza di pianeti nani al di là di Nettuno si svolge con osservazioni sul piano dell'eclittica, perché è lì che normalmente si trovano i corpi celesti e la materia presenti nel sistema solare.
Per la forte inclinazione della sua orbita, Eris si rivela un corpo celeste "fuori dal gregge" e tale caratteristica è riscontrabile anche nell’interpretazione della sua posizione nel tema natale.
Questo pianeta nano, data la sua incredibile lentezza, va interpretato con grande cautela, con orbite di aspetti strettissime, vicino allo zero, solo quando svolge effettivamente contatti significativi.
La sua posizione nel segno va decisamente ignorata, visto che resta più di un secolo in ariete, tutti noi abbiamo Eris in ariete, salvo qualche anziano, nato prima del 1923.
Nel 2016 e 2017 resta tra i gradi 22 e 23 ariete. Eris entrerà in toro poco prima delle ore zero del 12 giugno 2044.
Eris, piccola e grande
Omero descrive Eris come all’inizio piccola, ma capace di crescere a dismisura. La controversia e il disaccordo possono originarsi su piccole cose e poi allargarsi a dimensioni più ampie.
Omero la descrive mentre avanza a grandi falcate sulla terra, con la testa che arriva a colpire cieli. Nella sua funzione di suscitatrice di guerre, Omero la definisce "Signora del dolore".
Un altro autore antico la descrive mentre cresce a dismisura, la terra trema sotto i suoi piedi, la sua lancia ferisce il cielo, dalla sua bocca si sprigionano fiamme, la sua voce tonante accende gli animi degli uomini.
Il sistema solare sembrava terminare con Plutone. Tuttavia si sono scoperti altri corpi celesti nel nostro sistema solare, ancora più lontani di Plutone, ma simili a Plutone e quindi non abbiamo un singolo "pianeta" a segnare il limite, ma vari corpi celesti.
Plutone sembrava stabilire un confine insuperabile, ma ecco che viene scoperto il pianeta nano Eris (dal nome della dea greca della discordia) che lancia una sfida e mette in discussione le idee acquisite. La funzione di Eris è proprio quella di lanciare una sfida, di suscitare una discussione e un confronto, di provocare e stimolare. Questo è il suo ruolo nella carta del cielo, come ho verificato attraverso vari temi di nascita.
Proprio come i corpi celesti Cerere, Pallade, Giunone e Vesta ad un certo punto persero il loro status di pianeta dopo la scoperta di molti altri asteroidi, così si pensò che anche Plutone doveva ricevere una diversa classificazione, dato che cominciarono ad essere scoperti altri corpi celesti non diversi, come caratteristiche e come dimensioni, da Plutone; quindi Plutone cominciò ad essere visto come uno dei tanti oggetti della fascia di Kuiper.
Uno di questi oggetti transnettuniani fu scoperto nel 2005, si tratta appunto di Eris, che possiede circa le stesse dimensioni di Plutone e risulta essere l’oggetto più grande scoperto nel sistema solare dal 1846 ad oggi (nel 1846 era stato scoperto Tritone, satellite di Nettuno).
Gli scopritori e la stampa definirono Eris il decimo pianeta, ma il consenso non fu unanime sulla definizione.
Nel mito, Eris, divinità greca della discordia, gettò tra le dee la mela d’oro con la scritta "KALLISTI" (alla più bella), il famoso pomo della discordia. Il corpo celeste che ne porta il nome, Eris, mise in crisi la classificazione di Plutone e seminò zizzania e discussioni tra gli astronomi. Un astronomo riferì che la scelta del nome era adeguata, sotto questo punto di vista.
Il 24 agosto 2006, l’unione astronomica internazionale elaborò una nuova definizione del termine di "pianeta". Per pianeta, ora s’intende un oggetto che rientri nelle seguenti tre caratteristiche:
- deve orbitare intorno al sole,
- deve avere una massa sufficiente da permettergli di assumere una forma sferica o quasi sferica.
- deve aver "ripulito" le vicinanze intorno alla sua orbita, nel senso che deve essere significativamente più grande di eventuali altri corpi celesti che ruotano nella sua orbita.
Tale decisione ha suscitato discussioni. Due anni dopo, ci fu una riunione e si discusse ancora sulla definizione di pianeta, ne emerse un comunicato stampa che annunciava la mancanza di un consenso sulla definizione di pianeta.
Questi disaccordi, le divergenze di vedute, appaiono veramente interessanti: coincidono con l’ingresso del pianeta nano Eris nella comunità scientifica (ricordo di nuovo che il nome riguarda la dea greca della discordia).
Vediamo dunque la definizione che gli astronomi propongono per i pianeti nani.
Un pianeta nano è un corpo celeste simile ad un pianeta, orbita intorno a una stella e, grazie ad una massa sufficiente, ha raggiunto una forma sferoidale, ma non è stato in grado di "ripulire" la propria fascia orbitale da altri oggetti di dimensioni confrontabili: per questo non rientra tra i pianeti.
Il nome può trarre in inganno, rispetto alle dimensioni, perché non è detto che un pianeta nano sia per forza di dimensioni più ridotte, rispetto ad un pianeta vero e proprio. Non è una questione di dimensioni, ma la questione di non avere nella propria fascia di orbita altri corpi celesti di dimensioni più o meno simili.
Il termine "pianeta nano" è stato introdotto sempre nella famosa riunione del 24 agosto 2006, tra discussioni e polemiche. Finora sono stati classificati cinque pianeti nani, tra cui Cerere, Plutone, Eris.
Nei giorni dell’annuncio della scoperta, uno degli scopritori, Brown, pubblicò alcune interessanti considerazioni sulla scelta del nome di Eris, sostenendo che, tra i nomi, secondo lui sarebbe stato adatto Persefone. Nella mitologia greca, Persefone è la sposa di Ade (l’equivalente di Plutone per i romani) e trascorre sei mesi dell’anno nell’oltretomba, il resto sulla terra. In effetti il pianeta ora chiamato Eris si trova in un’orbita che lo colloca per metà del tempo vicino a Plutone e per l’altra metà lontano da Plutone. Però il nome di Persefone era già stato utilizzato nel 1895 per un asteroide così si scelse Eris.
Eris è finora il pianeta nano di massa maggiore (la sua massa è superiore a quella di Plutone del 27%), mentre il suo diametro è solo di pochi chilometri inferiore a quello di Plutone.
Eris è finora il corpo celeste più distante del sistema solare.
Quando Eris è alla sua distanza massima dal Sole, questa distanza è circa il doppio della distanza massima di Plutone dal Sole.
Eris impiega 557 anni a percorrere i 12 segni zodiacali (cioè a completare la sua orbita intorno al Sole), mentre Plutone impiega 248 anni. Eris è dunque un corpo celeste lentissimo, attualmente si trova in ariete, dove resta nell’insieme più di un secolo, perché ora è nella sua fase più lenta, più lontana dal Sole.
La causa del notevole ritardo nella scoperta va ricercata nella forte inclinazione dell'orbita. Infatti la ricerca dell’eventuale presenza di pianeti nani al di là di Nettuno si svolge con osservazioni sul piano dell'eclittica, perché è lì che normalmente si trovano i corpi celesti e la materia presenti nel sistema solare.
Per la forte inclinazione della sua orbita, Eris si rivela un corpo celeste "fuori dal gregge" e tale caratteristica è riscontrabile anche nell’interpretazione della sua posizione nel tema natale.
Questo pianeta nano, data la sua incredibile lentezza, va interpretato con grande cautela, con orbite di aspetti strettissime, vicino allo zero, solo quando svolge effettivamente contatti significativi.
La sua posizione nel segno va decisamente ignorata, visto che resta più di un secolo in ariete, tutti noi abbiamo Eris in ariete, salvo qualche anziano, nato prima del 1923.
Nel 2016 e 2017 resta tra i gradi 22 e 23 ariete. Eris entrerà in toro poco prima delle ore zero del 12 giugno 2044.
Eris, piccola e grande
Omero descrive Eris come all’inizio piccola, ma capace di crescere a dismisura. La controversia e il disaccordo possono originarsi su piccole cose e poi allargarsi a dimensioni più ampie.
Omero la descrive mentre avanza a grandi falcate sulla terra, con la testa che arriva a colpire cieli. Nella sua funzione di suscitatrice di guerre, Omero la definisce "Signora del dolore".
Un altro autore antico la descrive mentre cresce a dismisura, la terra trema sotto i suoi piedi, la sua lancia ferisce il cielo, dalla sua bocca si sprigionano fiamme, la sua voce tonante accende gli animi degli uomini.
Eris alata
Di solito, Eris è raffigurata alata, trovo questo dettaglio importante, spesso porta perfino ali ai piedi, questo naturalmente ci ricorda Mercurio; e così assomiglia ad Iris, la messaggera di Giunone, equivalente femminile di Mercurio. In effetti, Eris ha una funzione mentale, comunicativa, relazionale, piuttosto che direttamente materiale. Sorella di Ares (Marte), suscita i conflitti e assiste alle guerre, incitando i combattenti, ma non partecipando direttamente. La guerra appartiene a Marte, ma Eris provoca le discordie. Dunque la sua è una funzione che agisce attraverso la comunicazione e la provocazione. È una funzione ideologica e perfino conoscitiva. Solo attraverso la polemica, la discussione e il confronto con idee differenti possiamo far emergere nuove concezioni e nuove prospettive. L’immagine che ho qui inserito (rielaborata a partire da una ceramica greca antica), raffigura appunto Eris alata, mentre effettua un lungo passo, in effetti le erano attribuite grandi falcate. Esistono due principali rappresentazioni di Eris, una normale e una demoniaca. Nella rappresentazione diciamo normale, Eris è come nell'immagine qui a lato e, perfino, in alcune rappresentazioni etrusche è carica di gioielli, in quest’ultimo caso, diviene la personificazione della contesa agonistica, priva di aspetti demoniaci, ma ricca di valore e di lustro. Invece, in altri contesti, Eris ha un aspetto demoniaco, i suoi capelli sono serpi, simile in questo a Medusa. Esiodo sottolinea che la dea, oltre a quella violenta, possiede anche un'altra natura che, se compresa, può essere d'aiuto agli uomini: quando si presenta nella forma della competizione, la dea è di stimolo agli esseri umani, spingendoli a superare i propri limiti e permettendo di conseguire dei risultati altrimenti irraggiungibili. Eris costituisce un elemento di stimolo, è un pungolo, induce a superare la pigrizia, spinge a nuove mete. Sotto questa forma, Eris può costituire un elemento di progresso, permette passi avanti (le grandi falcate della dea). Se tutti fossimo sempre d’accordo su tutto, se nessuno mettesse in discussione nulla, la situazione sarebbe tranquilla, ma l’evoluzione e il progresso sarebbero lenti. Eris possiede un satellite, chiamato Disnomia (il nome significa assenza di leggi, di regole o anche disobbedienza alle leggi). La natura di Eris (precisata anche dal nome del suo satellite) si avvicina a quella del caos, ma è proprio dal caos che possono emergere nuove spinte, nuove possibilità. Copyright 2014 Luigia Bressan. Riproduzione vietata. |
Effemeridi di Eris
Nel 2017, Eris transita in ariete a 22-23 gradi. Passerà a 24 gradi ariete soltanto nel giugno 2018; sarà a 25 ariete solo nel luglio 2022 e varcherà i 26 gradi ariete nel luglio 2027. Arriverà a 28 gradi ariete soltanto nel luglio 2035. Entrerà in toro solo nel giugno del 2044 e il 31 dicembre 250 sarà ancora a zero gradi del toro! Le posizione di Eris per questi mesi è riportata in transiti attuali. |
Plutone: piccolo e potente
Cerere non è più un asteroide, ma è un pianeta nano, tale e quale Plutone (definito pianeta nano dal 2006). Cerere, al momento della sua scoperta, nel 1801, fu considerato "ottavo pianeta", ora è solo un pianeta nano. Ma, appunto, anche Plutone lo è. Uso l’asteroide Cerere (pardon, il pianeta nano Cerere) fin dal 1976 e, in certi temi, lo trovo indispensabile.
Uno dei satelliti di Giove (Ganimede) è grande il doppio di Plutone ed è anche più grande di Mercurio. Le dimensioni non contano, ai fini della forza di azione di un pianeta… anche di un pianeta nano.
Cerere non è più un asteroide, ma è un pianeta nano, tale e quale Plutone (definito pianeta nano dal 2006). Cerere, al momento della sua scoperta, nel 1801, fu considerato "ottavo pianeta", ora è solo un pianeta nano. Ma, appunto, anche Plutone lo è. Uso l’asteroide Cerere (pardon, il pianeta nano Cerere) fin dal 1976 e, in certi temi, lo trovo indispensabile.
Uno dei satelliti di Giove (Ganimede) è grande il doppio di Plutone ed è anche più grande di Mercurio. Le dimensioni non contano, ai fini della forza di azione di un pianeta… anche di un pianeta nano.